Carrara è un Comune della Toscana nord-occidentale, si colloca sul Mar Ligure ed ha come sfondo le Alpi Apuane, da cui si estrae il marmo prezioso per cui è famosa la città.
L’antico borgo deve la sua fama e il suo nome ai blocchi di marmo delle Apuane che qui venivano caricati sui carri per raggiungere Roma. Dopo secoli di invasioni barbariche Carrara ritorna sotto l’influenza di Luni e poi di Pisa, fino a diventare un ducato dei Malaspina. Ancora oggi Carrara è profondamente legata al marmo con molte cave ancora attive e un museo con reperti archeologici e macchine per l’estrazione e la lavorazione. Il marmo riveste anche il Duomo della città e arricchisce i suoi interni con importanti statue. Le montagne di marmo sono anche un gioiello naturalistico protetto da un Parco naturale regionale; uno straordinario paesaggio alpino sul mare dove è possibile fare bellissime escursioni a piedi o a cavallo.
(testo a cura della Regione Toscana)
Storia
Carrara, il cui nome di origini ignote sembra comunque rimandare ai due tratti che più caratterizzano la città, sole e marmo, vede risalire le sue origini al IX secolo a.C., quando era abitata da una popolazione di origine celtica, i Liguri Apuani. Questo popolo riuscì a sfuggire alle conquiste romane fino al 180 a.C., quando le truppe romane invasero la città, deportando come schiavi quasi tutta la popolazione.
I romani fondarono il porto di Luni, di cui si possono ammirare tutt’ora le rovine e, dopo la scoperta dei giacimenti marmiferi, iniziarono lo sfruttamento delle cave di marmo, estratto dagli schiavi e poi imbarcato nelle navi del porto di Luni e poi trasportato a Roma, dove veniva utilizzato per ornare i monumenti più splendidi e imponenti.
Gli addetti ai lavori nelle cave di marmo si insediarono man mano in questa zona, fondando i primi centri abitati che poi andranno a formare il maggiore agglomerato urbano di Carrara. Lo sviluppo della colonia romana continuerà fino alla caduta dell’impero romano d’Occidente, quando le cave verranno abbandonate per poi costituire un rifugio lontano dalle coste battute dai barbari.
Goti, Bizantini, Longobardi si contesero per molti anni la zona, prediligendo ora la parte montana, ora quella marittima e pianeggiante, favorendo lo sviluppo di alcune parti e il decadimento di altre. Nel 773 Carlo Magno sconfisse i Longobardi, e Carrara divenne un feudo in mano ai vescovi di Luni, che utilizzarono la zona a favore della popolazione come rifugio dalle scorribande di pirati e dalle malattie diffuse nelle aree paludose. E’ proprio durante il saccheggio ad opera dei Normanni che il patrono della città S. Ceccardo, all’epoca vescovo di Luni, si stabilì a Carrara. Nel corso degli anni ci furono varie lotte intestine tra la Chiesa padrona della zona e i ghibellini. Questi ultimi ne uscirono vittoriosi: essi riattivarono il commercio dei marmi e costituirono la città in un Comune.
Nel 1215 Federico II affidò Carrara ai Malaspina, che iniziarono la costruzione della Rocca. In questo periodo il nome di Carrara diventa rinomato per l’estrazione dei suoi marmi, diventando in seguito meta di grandi artisti come Michelangelo Buonarroti. Nel VI secolo Carrara conobbe un grande sviluppo economico, culturale e urbanistico, che la portò a divenire capitale del ducato dei Malaspina insieme a Massa.
Verso la metà del VIII secolo il ducato passò nelle mani di Maria Teresa che, maritandosi con Ercole III d’Este, porta Carrara a far parte del ducato di Modena, che perse il controllo della città per qualche anno in favore dei francesi, ma riprendendola sotto il proprio governo in seguito alla Restaurazione.
La città ebbe un ruolo fondamentale nel Risorgimento, soprattutto per l’azione politica di Mazzini. Carrara entrò a far parte poi del regno d’Italia.